martedì 18 settembre 2018

I gioielli di Sara "Aspetta e vedrai"

Oggi, come promesso inauguro una nuova sezione del blog che come si evince chiaramente dal nome parlerà delle cose che piacciono a me, che ho scoperto di recente, e che tendenzialmente ho acquistato e provato. Parlerà di persone creative, che realizzano cose con le loro mani, con il loro cuore e con la loro testa, persone che lavorano per passione e che hanno reso la loro passione un lavoro. Non sono interviste, anche se un giorno mi piacerebbe poterle conoscere di persona e farmi raccontare la loro storia, e soprattutto non sono pagine pubblicitarie. Sono racconti, d'altro canto questo blog ha il presupposto di raccontare storie, che però non riguardano solo la cucina; racconti di piccole realtà che ho scoperto e che mi piacciono molto per come sono realizzate o a volte per il tipo di persona che si intravede dietro questi oggetti o ancora per la filosofia e le idee che portano avanti.


Il primo post di questa categoria è dedicato ad una ragazza di nome Sara che realizza collane, braccialetti e altri gioielli partendo un po' dal concetto che nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Sara infatti realizza i suoi gioielli partendo da cocci di piatti rigorosamente già rotti. Non è esattamente la stessa cosa, ma mi ha ricordato quella tecnica giapponese che si chiama Kintsugi: so che Sara non ripara, ma crea preziosità e bellezza da un coccio e, come nell'antica arte giapponese, rende l'idea che dall'imperfezione possa nascere qualcosa di ancora più unico e perfetto e prezioso.
L'ho conosciuta virtualmente su Instagram con il nick name di @sara.aspettaevedrai e, da appassionata di piatti, tazzine e antichi oggetti di cucina, mi sono subito innamorata dei suoi lavori. Ci ho messo un po' di tempo a scegliere cosa acquistare, un po' perché comprerei quasi tutto, e non posso permettermelo, un po' perché volevo trovare nei suoi oggetti quelli che rappresentassero anche me. Di solito è questo tipo di incontro che fa scattare la scintilla tra produttore e acquirente e a me è successo con le tre collane che vedete in queste foto.


Quello che mi ha colpito nei suoi lavori è sicuramente il riutilizzo creativo di un oggetto che sarebbe stato buttato e il fatto che questo riutilizzo possa dare vita proprio a gioielli, ossia a quelle cose che compriamo per farci una coccola, per sentirci più belle o che li riceviamo o regaliamo a nostra volta come gesto d'amore. Riassumendo, Sara trasforma un "rifiuto", in bellezza e amore. E anche già solamente per questo aspetto potete capire cosa intendevo dicendo che apprezzo la filosofia che c'è dietro questi oggetti.

Ma non basta una buona idea: i gioielli sono davvero molto belli e ben fatti, c'è una buona scelta di varietà di temi a volte racchiusa in capsule collections che lei realizza con un tema specifico. 

Ad esempio, se visitate il suo sito www.aspettaevedrai.com o la cercate nei mercatini in giro per l'Italia, potete trovare il tema delle città o da ultimo quello degli spartiti o delle note musicali. 

Infine ha realizzato una collezione che racchiude in un amuleto la bellezza della natura che si chiama "Floralia" e un'altra piccola collezione realizzata in collaborazione con un'altra artigiana creativa ("il sartino naturale") che tinge i tessuti con cose naturali tipo bucce di cipolla o foglie, creando effetti davvero incredibili, come il cuoricino qui a fianco. Il packaging è molto curato, anche se semplice e tutte le collane mi sono arrivate con un profumatissimo omaggio, come ringraziamento.
Altra cosa che mi è piaciuta e verso la quale mi sento affine è che mette al centro della sua vita la famiglia e i ricordi: lavora infatti con suo marito Elia, nella vecchia casa della nonna posta sulle colline tra Reggio Emilia e Parma, insieme ad una piccola aiutante di nome Luisa. 
Il resto ve lo lascio scoprire da soli: fatemi sapere cosa ne pensate e se vi è piaciuto il mio suggerimento. Un saluto a Sara, ed un grazie per i tuoi lavori. 




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