Da sempre aspetto il giorno del mio compleanno con trepidazione, pregustando una giornata in cui sentirmi importante e amata. Una giornata in cui come una bambina aspetto la torta, i messaggi di auguri, i regali e i baci e gli abbracci delle persone che amo.
E' così da sempre ed ho sempre avuto la fortuna di avere vicino persone, che riuscivano a rendere speciale questo giorno ogni anno. Quest'anno il compleanno coincide con l'anniversario di un evento molto triste per me, che il destino ha voluto legare per sempre a questa data. E così i ricordi tristi si sono sovrapposti alle aspettative gioiose, e le hanno messe proprio in un cassettino lontano. Difficile essere felici e allo stesso tempo tristi, perchè il ricordo è ancora troppo vivo, troppo forte. Ma quello che ho capito è che la vita è così, è fatta dell'una e dell'altra cosa: è complessa, imprevedibile e va presa per quella che è. Come mi è stato recentemente fatto presente da più persone, che mi stanno vicino e che stimo molto, quando una barca a vela è in mare e si trova ad affrontare un'improvvisa tempesta, l'unica cosa da fare è tirare giù le vele, andare sottocoperta, chiudere tutto e mettersi "alla cappa", aspettare cioè che la tempesta passi. E' inutile cercare a tutti i costi di far andare la barca dove volevi che andasse: bisogna lasciarsi trasportare dalle onde anche in una direzione apparentemente sbagliata. Una volta passata la tempesta, solo allora si potrà uscire e guardandosi attorno, capire dove si è, rendersi conto che si è sopravvissuti e ripartire da lì, da se stessi, dalla riscoperta di se stessi.
Ed ora è questo che devo fare, con la fortuna di avere al mio fianco un co - capitano disposto a seguirmi e in caso di necessità a prendere il timone, e due piccoli marinai che fanno risplendere il sole nel cielo azzurro e le stelle più luminose nelle notti estive.
Nell'auto augurarmi un buon compleanno e tutte le cose bellissime che ho nella mente e nel cuore, festeggio ovviamente con il cioccolato: una torta meravigliosa, di quelle che piacciono a me...un dolce amaro, serio, sensuale ed elegante al tempo stesso, insegnatomi da Csaba dalla Zorza dal suo "Csaba bon marché".
Io l'ho servita accompagnandola con un po' di gelato alla camomilla e timo limone, un abbinamento davvero delizioso che vi posterò prossimamente.
Ingredienti (torta del diametro di 20 cm per 8-10 persone):
200 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
125 g di burro
3 uova
100 g di zucchero
50 g di cacao amaro + un cucchiaio per servire
Preparazione:
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro, avendo cura di sistemarli in una ciotola che non tocchi l'acqua in leggera ebollizione.
In un contenitore a parte, nel frattempo, montate le uova con lo zucchero fino a che non saranno chiare e spumose.
Versate il composto di burro e cioccolato, lasciato leggermente raffreddare, sulle uova e mescolate delicatamente. Unite infine il cacao setacciato, un poco alla volta e amalgamatelo sempre con pazienza e delicatezza al resto dell'impasto.
Versate il tutto in uno stampo antiaderente tondo del diametro di 20 cm e cuocete in forno caldo (180 °C) per 25 minuti.
Ricordatevi di togliere la torta dallo stampo solo quando è totalmente fredda, perchè siccome all'interno rimane molto morbida, rischiereste di romperla.
Servitela con una spolverata di cacao amaro e scegliete un abbinamento fresco di vostro gusto.
Csaba suggerisce panna fresca leggermente zuccherata e lamponi e non vedo l'ora di provarla anche così; io ho provato con un ottimo gelato di camomilla e timo limone, e vi assicuro che è davvero squisito.
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