L’autunno come la maggior parte delle cose della vita ha i
suoi pro e i suoi contro. Per molti è una stagione triste, uggiosa, che ti fa
sentire il dolore della fine dell’estate, che per contro rappresenta tutto ciò
che è positivo. Una stagione che fa diventare depressi, ti fa chiudere in casa
con tanti vestiti addosso e ti fa pensare che sei sempre più lontano dalle
ferie.
Bhè per me l’autunno, soprattutto da qualche anno a questa
parte, ha un fascino speciale. Banalmente parlando solo un cieco potrebbe
restare indifferente ai colori che la natura mette sotto il nostro naso: a quei
gialli, arancioni, prugna e marroni, a quei rossi che ti fanno chiedere quale
genio sia riuscito ad ottenere una composizione così meravigliosa di pigmenti.
L’autunno è la stagione in cui ricomincia la scuola e in un certo senso anche
il lavoro, come se quel ritmo che per tanti anni ci è stato dato dal suonare
della campanella, ci fosse rimasto nelle ossa anche da adulti. A me viene
ancora voglia di andare a comprare penne, matite, quaderni nuovi, metterli
tutti in fila sul tavolo, annusarne l’odore e…preparare lo zaino. Mi piace quando
tiro fuori dall’armadio i vestiti pesanti, i maglioni, le sciarpe, i cappelli e
i miei adorati stivali; per non parlare poi del piumino nel letto, dei plaid
sul divano e delle calze anti scivolo per grandi e piccini. Mia figlia è
rimasta affascinata dall’armadio dell’autunno, un piccolo scrigno marrone,
decorato con foglie colorate, che le maestre dell’asilo hanno preparato per i
bambini e hanno riempito insieme a loro di tutte le cose tipiche dell’autunno:
foglie, castagne, frutta e verdura di stagione. Mi piace pensare di insegnare
ai miei figli a vedere e cogliere tutte le cose meravigliose che il mondo, che
tanto bistrattiamo, ha invece da offrirci.
In cucina l’autunno ha poi un grandissimo vantaggio per me: se
da un lato segna un po’ la fine di quella meraviglia che sono i gelati, dall’altro
inaugura il lungo periodo del principe della cucina, sua maestà il forno. Pane
fatto in casa, gnocchi e focacce, ma soprattutto torte, torte a non finire da
insegnare ai miei piccoli cuochi.
Oggi però, poiché devo comunque riuscire ad entrare nei miei
bei vestiti appena disposti con cura nell’armadio per tutto quanta la stagione
fredda, mi sono dedicata ad un altro tipo di cibo tipico di questa stagione:
una zuppa.
Io non sono una grande creativa, non ho gli studi per riuscire
a creare nuovi piatti dal nulla. Io sono brava a cercare, scoprire e a copiare
modificando. Raccolgo ricette da ogni fonte, le provo, le giudico a mio gusto,
le propongo e le riadatto a gusto mio e della mia famiglia.
Così ho fatto con questa zuppa d’orzo: sono partita da una
ricetta trovata su internet di una Minestra d’orzo altoatesina e l’ho cambiata
quasi completamente, perché avevo solo alcuni degli ingredienti prescritti e ne
avevo altri da consumare, ed il risultato per me è davvero gustoso e perfetto
per una giornata di pioggia come oggi. Eccola qui…
Ingredienti per 4 persone:
100 gr speck
100 gr di orzo perlato
1 l e ¼ di acqua
½ verza
1 carota
1 gambo di sedano
1 porro
2 o 3 patate
Olio extra vergine d’oliva
Sale e pepe
Crescenza o stracchino
Preparazione:
Nella pentola a pressione fate rosolare in un filo d’olio lo
speck tritato a coltello grossolanamente, poi aggiungete l’orzo perlato lavato
e fatelo tostare leggermente.
Bagnate con l’acqua e aggiungete le verdure (carota, sedano,
porro e verza) tritate finemente. Infine aggiungete le patate tagliate a cubetti.
Salate e pepate a piacere.
Chiudete la pentola a pressione e mettete alla massima potenza
( la mia ha due modalità di cottura ed in questo caso ho selezionato la II) e
calcolate 16, massimo 20 minuti dal fischio.
Velocissima vero?
Non vi resta che impiattare e aggiungere se vi piace una
quenelle di crescenza o stracchino freschi, che faranno da contrasto con la
vostra zuppa fumante e le conferiranno un sapore ancora più speciale.
Buon appetito!
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